Intervista all’Avvocato Paola Tuillier di Diritti del Paziente pubblicata sul settimanale “Starbene” gruppo Mondadori.
“Dopo l’intervento agli occhi ho avuto dei problemi. Dicono che non posso fare causa: perché?”
“Qualche mese fa sono stato sottoposto a un intervento di cataratta e, successivamente, mi è comparsa una grave infiammazione del bulbo oculare (endoftalmite). Volevo fare causa all’oculista, ma mi è stato detto che è una normale complicanza dell’intervento, che non è dovuta a errori nell’esecuzione e quindi il medico non ne deve rispondere: possibile?“
Francesco P., Asti.
«In medicina legale si definisce “complicanza” qualsiasi evento avverso che possa verificarsi dopo un intervento,
nonostante il medico abbia adottato tutte le cautele necessarie», spiega Paola Tuillier, avvocato del Foro di Roma.
«Nel tuo caso, per esempio, l’endoftalmite può effettivamente definirsi una complicanza se l’oculista ti ha operato con strumenti sterilizzati e ti ha somministrato degli antibiotici. Magari l’infezione è subentrata per un calo delle difese immunitarie, un evento “inevitabile” e “imprevedibile” di cui il medico non può rispondere. Se invece l’oculista non ha messo in atto tutte le cautele necessarie, allora la tua infezione era “evitabile” e “prevedibile” e il medico, che ha commesso un errore, deve risponderne. Non solo: con una recente sentenza (n°13328, dl 30-6-2015), la Cassazione ha stabilito che in questo caso la sua responsabilità non viene meno, anche se sul consenso informato che hai firmato prima dell’intervento era riportato che l’endoftalmite poteva insorgere come complicanza”.
“È responsabile anche se non ti ha illustrato preventivamente questo rischio, perché ha violato l’obbligo di informazione. Rivolgiti subito a un medico legale per verificare se la condotta dello specialista è stata davvero corretta. Se non è così, puoi attivare un legale per ottenere il risarcimento dei danni».
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