Endoftalmite contratta durante operazione cataratta e perdita della vista

Intervista all’Avvocato Paola Tuillier di Diritti del Paziente  pubblicata sul settimanale “Starbene” gruppo Mondadori.

“Dopo un operazione di cataratta, mia madre ha contratto un’endoftalmite e ha perso la vista dell’occhio operato. Dai campioni rilevati durante l’intervento è stata riscontrata la presenza di un Enteroccocus Faecalis. Può essere stato il batterio a causare l’infezione? Se si, chi è responsabile?”

La cataratta è la progressiva opacizzazione del cristallino, ma è anche la principale causa della cecità trattabile con un intervento chirurgico che ha lo scopo di migliorare la vista e non certo di azzerarla”, risponde Paola Tuillier, avvocato del Foro di Roma.

Endoftalmite

“I problemi lamentati da tua madre, perciò, sono riconducibili proprio all’infezione contratta durante l’intervento chirurgico: l’endoftalmite colpisce le strutture e le cavità interne dell’occhio ed è causata da diversi agenti patogeni (l’Enteroccocus Faecalis è quello più spesso in causa) che possono entrare in azione durante la rimozione del cristallino malato, se le condizioni igieniche della sala operatoria non sono perfette“.

In pratica si tratta di un’infezione ospedaliera che può portare alla cecità, di cui risponde la struttura sanitaria dove tua madre è stata operata. Raccogli perciò tutta la documentazione sanitaria (la cartella clinica dell’operazione di cataratta, il risultato del prelievo che certifica la presenza del batterio e l’ultimo esame della vista effettuato da tua madre) e rivolgiti a un avvocato e a un medico legale: potranno effettuare una valutazione delle responsabilità della struttura sanitaria e richiedere i danni.

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