Intervista all’Avvocato Stefano Mascini di Diritti del Paziente pubblicata sul settimanale “Starbene” gruppo Mondadori.
“Dopo un intervento diverso da quello concordato, sto peggio. Ho diritto a un risarcimento?”
“Mi sono sottoposta a un intervento che stando al consenso informato, doveva essere una semplice “pulizia” del canale cervicale. Durante l’intervento, invece, mi è stata rimossa anche un’ernia e ora sto peggio di prima. Il chirurgo è responsabile del mio peggioramento? Posso rivalermi?”
Lucia, Verona
“Sei stata sottoposta a un intervento, diverso da quello prospettato, che si è rivelato non solo inutile, ma addirittura peggiorativo: il danno derivato deve esserti riconosciuto“, risponde Stefano Mascini, avvocato del Foro di Genova.
“In tema di responsabilità medica, il consenso informato è fondamentale; l’assenso dell’interessato a subire un trattamento terapeutico è il presupposto di legittimità dell’azione del medico“.
“La libera scelta di sottoporsi a un intervento è tutelata dalla Costituzione e dalla legge. In caso di intervento senza consenso, come è capitato a te, visto che non ti era stata prospettata la rimozione dell’ernia, il medico può andare incontro a richiesta di risarcimento del danno e, in determinati casi, anche a responsabilità penale”.
“Con una recente sentenza (terza sezione civile, sentenza n. 19731 del 19 settembre 2014), ha sottolineato inoltre che l’informazione non è soltanto un dovere correlato alla buona fede richiesta nella formazione del contratto tra medico e paziente, ma è un elemento imprescindibile per la validità del consenso stesso. Puoi quindi rivolgerti a un avvocato che avvierà una pratica di risarcimento”.
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