Ma in Italia è possibile la donazione degli ovuli?

Intervista all’Avvocato Paola Tuillier  di Diritti del Paziente pubblicata sul settimanale “Starbene” gruppo Mondadori.

Non posso avere figli perché sono infertile. Io e mio marito vorremmo quindi ricorrere all’ovodonazione
per avere un bambino: è una tecnica ammessa nel nostro Paese?”
Mara, Bari

Oggi sì: con la legge n. 40 del 2004 si era deciso di vietare il ricorso alla fecondazione eterologa, considerata il preludio a pratiche di eugenetica, ovvero di selezione artificiale dei gameti.
Successivamente, però, con la sentenza n. 162 del 2014 la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale il divieto, aprendo di fatto le porte all’utilizzo di questa tecnica anche nel nostro Paese.

Per potervi accedere, gli aspiranti genitori devono essere maggiorenni e sposati o conviventi in modo stabile. I gameti vengono poi forniti tramite banche del seme o di ovociti congelati, anche se – vista la nostra scarsità di donatori – i centri specializzati nelle tecniche di procreazione medicalmente assistita operanti in Italia ricorrono
ad apposite banche specializzate situate in altri Paesi dell’Unione Europea (prevalentemente la Spagna), mediante convenzioni di collaborazione scientifica.

L’accesso alla tecnica è anche possibile tramite il Servizio sanitario nazionale con il pagamento del solo ticket, previo inserimento in apposite liste di attesa.

Tieni però presente che queste sono aperte solo ad aspiranti mamme con un’età al di sotto dei 43 anni e che l’ovodonazione può essere ripetuta al massimo per 3 cicli. Altrimenti puoi procedere privatamente, con costi però ovviamente superiori.

Paola Tuillier

Avvocato del foro di Roma specializzata in responsabilità medica civile e penale, fondatrice del sito web dirittidelpaziente.com.
L’Avv. Paola Tuillier è in grado di fornire assistenza legale sia in ambito civile che in ambito penale.
In particolare, ha maturato una notevole esperienza nel fornire assistenza legale in favore di pazienti che hanno subito un danno da errate prestazioni sanitarie e intendano agire in giudizio in sede civile per ottenere il giusto risarcimento.
Inoltre, da anni è consulenza legale e rappresenta in giudizio medici coinvolti in giudizi temerari o denunciati ingiustamente, avendo approfondito quindi le ragioni giuridiche che stanno alla base della pretesa di una parte così come della parte avversa


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