Intervista all’Avvocato Paola Tuillier di Diritti del Paziente pubblicata sul settimanale “Starbene” gruppo Mondadori.
“Sono stato sottoposto a un intervento chirurgico, dal quale ritengo di essere stato danneggiato, perché ho subito un notevole peggioramento del mio stato di salute. Posso richiedere il risarcimento dei danni, anche se dopo non ho eseguito i controlli prescritti alle dimissioni?”
Renzo F, Ancona.
“Per ottenere il riconoscimento di un danno è necessario dimostrare che esiste un nesso tra la prestazione sanitaria (l’intervento chirurgico) e un successivo peggioramento dello stato di salute del paziente. Di contro, all’ospedale spetta il compito di dimostrare di avere effettuato diligentemente la prestazione, anche sotto il profilo dell’adozione di tutte le cautele prescritte dalle normative e delle linee guida”, risponde Paola Tuillier, avvocato del Foro di Roma.
“La responsabilità del medico e della struttura sanitaria può coesistere in un’eventuale corresponsabilità del paziente, come stabilito dall’art. 1227 del Codice civile e ribadito dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 11637 del 26.05.2014), la quale afferma che la colpevolezza del medico non esclude la corresponsabilità del paziente nel determinare l’evento dannoso, se questi non ha seguito le indicazioni fornite dai sanitari: cure mediche e controlli da effettuare in tempi stabili dai sanitari.”
“Quindi è indispensabile che tu ti rivolga a un avvocato che sottoporrà il caso a un medico legale, in grado di valutare la sussistenza di una responsabilità medica e, se è così, anche l’entità dei danni da te subiti. Il medico legale potrà valutare se il mancato rispetto delle prescrizioni (contenute nella cartella clinica) e dei controlli indicati nel foglio di dimissioni può avere contribuito a cagionare o ad aggravare il danno. In questo caso, si configura un concorso di colpa a tuo carico: il risarcimento verrà ridotto i proporzione alla tua percentuale di colpa”.
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